sabato 10 dicembre 2011

Toscana (Pitigliano, Saturnia, Val d'Orcia, Siena)

Quasi inverno, voglia di terme, compleanno da festeggiare... Incertezza fino all'ultimo sulla meta, come spesso accade: Svizzera, Costa Azzurra, Bormio... si decide infine per il sud della Toscana sperando di incontrare un clima ancora mite.
Partiamo da casa alle 21 di venerdì 2 dicembre e dormiamo in autogrill tra Ovada e Masone: location romantica, fronte TIR e autoarticolati vari! Sabato mattina ci rimettiamo in strada alle 8,45 per raggiungere Orbetello intorno all'ora di pranzo. Breve sosta al mare, aria tiepida, clima primaverile. Le premesse sono incoraggianti. Alle 14,30 partiamo alla volta di Pitigliano impiegando ben due ore per percorrere una settantina di km lungo strade tortuose ma panoramiche. Il punto sosta-camper è in Piazza Nenni, periferico ma comodo. Pitigliano è costruito su di uno sperone di roccia tufacea di colore ocra ed offre scorci pittoreschi sia al proprio interno, tra le viuzze lastricate, che sulla campagna circostante.


Conosciuto anche come la "Piccola Gerusalemme" per via della folta comunità ebraica che qui viveva perfettamente integrata alla popolazione locale. Abbiamo visitato il "ghetto", il museo ebraico e la sinagoga. Alcune botteghe ed un fornaio vendono ancora oggi alimenti e vino prodotti seguendo la tradizione kosher. Non abbiamo resistito alla tentazione e siamo tornati in camper con due bottiglie di vino kosher ed una mezza dozzina di "sfratti" da regalare a parenti e amici.  Lo sfratto è un tipico dolce ebraico. Nei primi anni del 1600 gli ebrei che abitavano nella zona furono costretti da un editto del Granduca di Toscana Cosimo II dei Medici a lasciare le proprie abitazioni ed a concentrarsi nel "ghetto", a ridosso della Sinagoga. Lo stratto fu intimato dall'Ufficiale Giudiziario mediante il gesto rituale di picchiare sulla porta delle case ebree con un bastone. Gli ebrei di Pitigliano, 100 anni più tardi, vollero ricordare le imposizioni subite tramite la creazione di questo dolce che assunse nome e forma di questa triste vicenda. 
Riprendiamo il nostro viaggio a mezzogiorno per dirigerci verso Saturnia. Alle 12,40 siamo all'area attrezzata delle terme. Dopo pranzo, in bicicletta, raggiungiamo il ruscello con le famose vasche di acqua termale (37°) scavate nella roccia.


Il luogo è veramente bello ed anche la temperatura esterna è più che accettabile vista la stagione. L'unica nota stonata è costituita da una schiamazzante comitiva di famigliole dell'est Europa che, approfittando della bellezza (e della gratuità...) del luogo, improvvisano tuffi ed esibizioni degne di un acquapark.
E arriviamo al 5 dicembre, giorno del mio compleanno... Lasciamo l'area attrezzata verso le 10,30 dopo aver fatto rifornimento d'acqua. Percorrendo pochi km a ritroso, verso Pitigliano, si incontra Montemerano, grazioso e minuscolo borgo che, tra il resto, ha la particolarità di ospitare uno dei più rinomati ristoranti della regione, "Caino", due stelle Michelin. La tentazione è forte ma, memori del fatto che giusto oggi il governo Monti ha varato una pesantissima manovra economica, diamo per buona la recensione della Guida Michelin e passiamo oltre senza verificare di persona... Attraversiamo Scansano con una mezza idea di rifornirci di qualche bottiglia di Morellino ma è l'una passata, le cantine sono tutte chiuse, il tempo si sta guastando e il paese non ci piace granché. Molto, molto meglio, Bagno Vignoni. Raggiunta al tramonto, appena in tempo per ammirare la sua originale piazza ed il Parco dei Mulini. Non c'é molto altro da vedere ma l'enorme vasca d'acqua termale, che occupa l'intera area della piazza del paese, vale la visita.


Ripartiamo alla volta di San Quirico d'Orcia e alle 17,15 parcheggiamo in una comoda area comunale a due passi dal centro. Il paese ci piace. Forse meno bello di altri borghi visiati in precedenza da l'impressione di un posto nel quale potrebbe essere piacevole abitare. Tanto per cominciare, all'imbocco della via principale c'é una cantina sociale, di quelle di una volta, che vende vino rosso e olio della Val d'Orcia.



All'interno un loquace pensionato ci accoglie interrogandoci su: provenienza, itinerario percorso, destinazioni future, data di arrivo e di ripartenza... Si dichiara infine dispiaciuto a causa della nostra impossibilità ad assistere, nel fine settimana, alla festa dell'olio nuovo. Decidiamo seduta stante di tornare l'indomani per acquisti. Troviamo anche un buon ristorante, Ossena, per festeggiare il compleanno con una bella cenetta.
La notte trascorre tranquilla e dopo colazione torniamo alla cantina per comprare un paio di tanichette di vino ed una latta d'olio da 5 litri.
Ci dirigiamo poi verso Montalcino nonostante l'avessimo già visitata in un precedente viaggio, un po' perché ne vale sempre la pena, ma soprattutto per rifornirci di qualche bottiglia di Brunello, in previsione della cena di capodanno con Enri e Jessica. Perché va bene che i vini catalani del Priorat son buoni... ma anche noi se vogliamo sappiamo difenderci! Alle 15,40 ripartiamo con destinazione Siena. Questo tratto di strada, tra Montalcino e Siena appunto, è uno spettacolo.



Varrebbe la pena percorrerlo in bici, o addirittura a piedi, naturalmente senza dimenticare una buona macchina fotografica. Giunti a Siena, dopo un vano tentativo di trovare il parcheggio "dell'acqua calda" indicato dalle guide, decidiamo di proseguire per Monteriggioni, distante solo una decina di km. Preferiamo trascorrere qui la notte facendo ritorno a Siena il giorno successivo. Monteriggioni è una strana scoperta. Di fatto non è un paese ma una sorta di fortezza circondata da mura sulle quali svettano dodici torri, alcune parzialmente distrutte. Noi non lo sapevamo ma è famosa perché il castello è la corona che cinge la testa all'effigie dell'Italia. All'interno delle mura, un piccolo borgo ed una chiesa, quasi completamente buio, solo poche lampade fioche e qualche candela. Sembra di tornare indietro di qualche secolo. Anche il grande parcheggio all'esterno è deserto, solo il nostro camper. Giada è un po' preoccupata... La notte comunque trascorre serena e, come si conviene ad un posto simile, la sveglia ci viene data da un coro di galli intorno alle cinque del mattino. Un altro breve giro, questa volta alla luce del giorno, e si ritorna a Siena. Questa volta troviamo facilmente il parcheggio e raggiungiamo il centro città con il bus.


Anche a Siena eravamo già stati, separatamente, per combinazione entrambi nel 1998. Che dire? Sempre bellissima! Oggi fa freddino però, l'inverno è alle porte. Due passi in centro e pranzo in osteria "Taverna del Capitano", economica e degna di menzione. Decidiamo di non passare la notte a Siena anche perché si sta mettendo a piovere e preferiamo rimetterci sulla strada del ritorno. Viaggiamo per circa 50 km raggiungendo Volterra alle 18,00. Il mattino seguente un rapido giro per la città, i giardini, la fortezza/carcere e si riparte verso nord, destinazione Bolgheri ed i suoi cipressi. Percorriamo il lunghissimo viale alberato (5 km) citato dal Carducci nella poesia "Davanti San Guido" per scendere verso il mare, a Marina di Bibbona, per l'ultima tappa toscana prima del viaggio di rientro. Partiamo alle 14,15 dopo aver pranzato ed alle 19,00 siamo a casa.
Conclusioni: giratela come vi pare, andateci quando volete, la Toscana  si conferma sempre una bellezza.
Ps: In viaggio ho compiuto 46 anni (sigh...) e il camper ha "compiuto" 100,000 km.
N.B. Gasolio al litro alla partenza: € 1,499 - Gasolio al litro al rientro: € 1,630